lunedì 3 febbraio 2014

Catania, di notte

Catania, di notte, non dorme, ma si nasconde. Curvata e deformata dalle sole luci artificiali, in una posizione poco felice anche per la più abile porno diva capace di grandi contorsioni, aspetta e non dimentica e alle prime luci dell'alba si vendica, rialza la schiena e nervosa si congestiona.
Catania, di notte, non dorme, ma s'ammuccia. Trattiene il fiato e libera l'intestino. Non è ospitale; è una città orfana, piange e desidera che siano gli altri a regalarle un abbraccio.
Così attende, cieca, quando è nascosta sotto l'angusto tetto buio, che una mano le si tenda e che alla fine le si possa sussurrare all'orecchio di dormire serenamente, almeno per una notte sola.






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«Dalla terra di Sciascia e Camilleri, un noir scritto come Dio comanda.»
(Bruno Morchio)
«I Commissari del giallo italiano dovrebbero essere commissariati. Sono troppi. Alcuni dovrebbero essere degradati. Altri, tra cui il commissario Portanova, meriterebbero. dopo una attenta lettura, la promozione a vice questore.» 
(Andrea G. Pinketts)
«Siracusa è la sua città d’adozione e questo primo libro è quasi un omaggio alla sua bellezza.»
(L’Espresso)
«"Il gioco delle sette pietre" è un'esplosione di sentimenti ed emozioni.»
(Giallomania.it)
«Un giallo “accomodato", che lascia la bocca amara e fa ballare, sullo sfondo, torbidi giochi passionali e subdoli intrighi di potere.»
(MilanoNera)
«È scritto bene [...] Descrittivo e narrativo fino al particolare, diventa fluido ed essenziale quando il dipanarsi della trama lo richiede. E poi è amaro, molto amaro, con una visione disincantata della vita e un’accusa, nemmeno tanto velata, contro una mentalità para-mafiosa che qui, per imporsi, non ha bisogno di gesti eclatanti, di stragi, di ammazzamenti, ma di opportuni comportamenti, di piccoli gesti e di ripetute omissioni. Elementi indispensabili per alimentare una palude che inghiotte tutto e tutti e che condiziona la vita di una terra che pare aver smarrito la speranza.»
(Marco Della Croce)
«Già è un bel leggere, per di più “Il gioco delle sette pietre” è ben scritto, Minnella sa creare l’atmosfera, già nel far vibrare l’aria del mare e della terra, nella noia esistenziale del poliziotto, nella sua necessità di pulizia e moralità.»
(Gazzetta di Mantova)

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