lunedì 31 marzo 2014

Uomini di carta

Mi sono perso che ero già bambino e un tentativo di ritrovarmi l'ho sempre fatto. Da allora, ho come compagni di giochi una moltitudine di uomini di carta, con la faccia sporca d'inchiostro e le viscere bisunte dello stesso cibo che ha ingerito lo scrittore. E vivono nonostante li abbia ammassati l'uno di fianco all'altro, sotto un cielo di polvere e tabacco. Parlano, ma che goduria leggerli pensare. È folle, ma è l'unica cosa sincera che ho trovato.


venerdì 28 marzo 2014

E noi di spalle

Il tempo passa
e noi di spalle
a occhi dischiusi.


Non avevo capito niente




«Non avevo capito niente. Dovevo difendermi da un mondo automatizzato, inutile come un albero che al sole non fa ombra.»


giovedì 27 marzo 2014

Ma io, sempre estraneo, sempre penetrando

Ma io, sempre estraneo, sempre penetrando
il più intimo essere della mia vita, 
vado dentro di me cercando l'ombra

(Una sola moltitudine, 1929, Fernando Pessoa)


lunedì 24 marzo 2014

La pelle del batterista

Provare dolore per la morte di uno sconosciuto è come indossare un accappatoio bagnato da un ospite inatteso, dopo una doccia gelata. E sprofondarci dentro.
Ciao Alessio. 


venerdì 21 marzo 2014

Neanche questa primavera

Non è consentito essere tristi
né anticonformisti
È un lunga attesa
Ma l'amore non ci ha reso liberi
e non lo farà neanche questa primavera