sabato 24 marzo 2012

Romeo and Juliet

Esistono momenti strani, particolari. Ci si guarda intorno e involontariamente, nella tua parte fragile della giornata, si vanno a conficcare miriadi di codici decifrati che solo successivamente ritrovi indecifrabili. Sarà il buio della notte. Sarà che la morbidezza dei contorni delle anime di questa città, dovuta alla magia delle ombre, ti fotte e ti svela come semplice e già conosciuta una realtà assurda, priva di un concetto generale e che si amminchia fra le strette fessure dei particolari. I capelli di qualcuno, l'odore sbagliato delle sigarette. Perfino il biondo delle pinte ti sembra familiare, ma diverso. Strizzi gli occhi, ti accigli e tieni le mani in tasca. Bisogna pur mettere al sicuro una certezza, no? I nomi sono gli stessi, ma il sapore, gli odori e le forme sono totalmente diversi. Sbagliati, quasi. Ami questa città e ci passeggi pure sopra. Lei sta zitta e ti guida. Una sensazione strana, dicevo. Come quando ti senti rincoglionito da un sentimento per qualcuno e di botto quel "qualcuno" cambia nome, faccia e pure peso. Contenuto e contenitore. Cos'è più importante? E ancora. La natura di una cosa cambia se le cambi l'etichetta oppure no? Capiamoci. Se sei innamorato del tuo amore per una donna e poi, negli anni, continui ad amarne altre in maniera seriale, cos'è che ti dice che è tutto diverso, che una cosa adesso è nuova? L'amore non è sempre la stessa cosa? Tu che lo provi non sei, forse, capace di creare solo quel tipo di sentimento? Se il corso principale lo intitolano a un fascista, a te, cambia la goduria personale nel percorrerlo? Non lo so. Qui tutto a me sa sempre di tradimento. Un dettaglio può sconvolgere un insieme. Il concetto generale di una cosa non riesce mai a tener fede ai dettagli, infiniti e mutevoli. La ragione di credersi mutabili in lunghe distanze di tempo, ma cementati in quello che si è adesso, a me, pare tutta una fregatura. Si sta insieme e si ha sempre la paura di un tradimento. E quindi, se la gente che vive con me questo posto improvvisamente cambia, aggiunge dettagli e smontano la visione di insieme, non è forse una fregatura? L'inganno di pensare il mondo come un insieme. Non parlo di razzismo, che Lennon me ne scansi e liberi, ma di peculiarità.
Alla radio passano "Romeo and Juliet" dei Dire Straits. Io mi sento un po' Romeo stasera, mentre cambio i miei sentimenti a ogni marcia del motore. Mentre mi fido della mia macchina anche se, al primo acquazzone, i miei tergicristalli mi tradiranno e sarò costretto a fermarmi.
E questo è tutto gente.
Hanky  

giovedì 15 marzo 2012

Non è l'amore che va via...

Ho girato molti posti. Banconi bagnati e donne che si lamentano dei loro uomini. Ogni posto è differente dall'altro, ma i banconi, di questi tempi, sembrano tutti uguali. Trovi sempre il tizio con i capelli lunghi, umidicci, che si ordina la sua birra e il rochettaro da due soldi che ti professa la sua schitarrata a suon di discorsi sui dischi anni '70. E' vero, il rock a quei tempi era meraviglioso. Strano e paradisiaco. Ma cacchio, io voglio solo stare zitto, al bordo del legno del bancone, a bere e riflettere. Le mie giornate proseguono sempre allo stesso modo. Mi alzo molto tardi, scrivo e poi riscrivo. La notte scrivo ancora e poi bevo. A volte bevo e poi scrivo. Dipende. Aspetto sempre che qualcuno mi interrompa una frase, un dialogo. Qualcuno che interferisca nella frequenza dei miei pensieri. Qualcuno che si reputi più importante, tanto da farlo credere pure a me. E invece no.
Stanotte rileggo Fleming e Hammett. Voglio rileggermi un paio dei loro capitoli. La storia della mia buonanotte. L'unico modo per addormentarmi. Se muore qualcuno, che non sia io, dormo sonni tranquilli.
Fanculo a Kowalsky e fanculo al Drink in Balck & White.
E questo è tutto gente.
Il vostro Hanky.

sabato 10 marzo 2012

I ritratti di Sara

Avete presente quei primi piani di Hanky fatti a matita? Bene, lei è l'autrice, l'artista. La punta della matita che accarezza il volto di Hanky, disegnandolo. Questo e tanto altro sul suo sito. Buona navigazione.
I ritratti di sara (sito)

Un attimo di pace

Microracconto pubblicato su Noir Italiano. Una Sfida a 140 caratteri. Per leggerlo clicca qui

(immagine di proprietà di Marco Parisi)

venerdì 2 marzo 2012

Al "Drink in Black and White"...

‎"Si vive di snobismo, cinismo e mala informazione. C'è pure qualcuno che dice d'amarti con due pistole cariche in mano e un coltello affilatissimo ficcato dentro al tacco a spillo. Poi ci sono quelli che abbassano le difese. Li trovi sempre lì, al Drink in Black and White, che bevono birra e parlano di calcio. Se guardate bene c'è pure un tizio che sfida l'ombra della lanterna, nel cortiletto interno. Fuma due o tre sigarette e beve un bicchiere di whisky liscio, senza far rumore. Non più di tanto. Quello è l'uomo della provvidenza. Forse esiste, forse no. Qualcuno dice di averlo visto baciare una bionda alta tre metri. Altri dicono che è alto poco più di un metro e che di donne ne ha ben cinque al seguito. Io l'ho visto solo, abbandonato all'indifferenza. Mi parlava di un amore perso. Mi raccontava della sua grande e unica storia d'amore. Così bevemmo insieme fino allo svenimento. L'indomani mi ritrovai un biglietto con su scritto «Buona fortuna». Sparì con il primo giorno utile e d'allora non feci altro che raccontare la sua storia. Il suo amore perduto. La sua vita invisibile."

Una nota in nero (racconto pubblicato su Noir Italiano)

Mi è stato chiesto di scrivere qualcosa sul noir, o meglio, sulla musica noir. A me è venuta in mente questa storia. Un piccolo racconto che mi rimanda indietro di qualche anno. Conosci tutti e non conosci nessuno. Le note, però, quelle sì che te le ricordi. Me ne ricordavo una dipinta di nero. Era triste e riposava sulla terra che avevo lasciato. (Leggi qui il racconto)