martedì 4 giugno 2013

Tre settimane tre

Tre settimane. Sono rimasto solo, isolato, per tre settimane. Dal 12 di maggio la casa base sembra lontana. Sembra una corsa a vuoto, anche se così non è. Il mio cane è lontano tre settimane, la riscrittura di un progetto è iniziata tre settimane fa e, ormai ne sono certo, tre settimane fa mi hanno infilato un imbuto in testa, che adesso è stretto e inizia a dare pure fastidio.
Tre settimane è l'unità di misura di questo mio tempo. Piccolo, striminzito tempo. Che sia un unità di misura lo so perché inizia a diventare una questione sistematica, come il progetto di una bomba atomica di un autistico fisico europeo prestato, per sbaglio, al paese sbagliato. Per quanto io possa essere una persona distratta e sparpagliata, ho capito che questo gioco delle Tre Settimane funziona così: la prima settimana l'idea nasce. Tu stai comodo sul divano, un sorso energico alla birra (tanto che ti si forma un baffo biancastro sotto al naso) e un tiro alla sigaretta di marca buona, e Click - ecco l'idea. La seconda, invece, l'idea ha bisogno di essere registrata su carta. Così, dopo sette giorni di bivacco pensieroso (e tu lo sai che stai bivaccando come un porco schifoso perché iniziano a formarsi delle piaghe da decubito sulle chiappe), ti alzi e dopo cinque passi esatti, afferri una manciata di fogli, una penna (meglio se con inchiostro viola) e Puf - scarabocchi qualcosa. Il bello viene durante la terza e ultima parte. Ormai hai fatto tutto quello che potevi e che sapevi fare. Lasci che qualcun'altro si prenda cura della tua stupida idea e Kaboom - è pronta per essere lanciata sul mondo. Ma è di una bomba che stiamo parlando? Ei, seguitemi, è una bomba e non lo è.
Dunque, dicevo... A volte, però, il processo segue la logica del contrario e, pur se assurdo, tutto inizia con l'esplosione della bomba (Kaboom), poi con il progetto su carta (Puf) e la terza si regredisce a idea (Click). Tenera, fragile, nuvolosa idea che (sistematicamente) evapora.
Da tre settimane sono solo, qui in questa casa e anche lì giù, per la strada, dove la gente mormora, calpesta chilometri di bugie e, quando meno te l'aspetti, ride. Non è una cosa da matti? La gente di colpo ride. Ride anche a me, senza nessun motivo. Io, no. Io rido poco e se penso alle "Tre Settimane" non rido più.
Dal 12 di maggio la casa base sembra lontana. Teo è lontano tre settimane e io... io mi sono perso nella strada di un possibile ritorno a casa.