giovedì 15 marzo 2012

Non è l'amore che va via...

Ho girato molti posti. Banconi bagnati e donne che si lamentano dei loro uomini. Ogni posto è differente dall'altro, ma i banconi, di questi tempi, sembrano tutti uguali. Trovi sempre il tizio con i capelli lunghi, umidicci, che si ordina la sua birra e il rochettaro da due soldi che ti professa la sua schitarrata a suon di discorsi sui dischi anni '70. E' vero, il rock a quei tempi era meraviglioso. Strano e paradisiaco. Ma cacchio, io voglio solo stare zitto, al bordo del legno del bancone, a bere e riflettere. Le mie giornate proseguono sempre allo stesso modo. Mi alzo molto tardi, scrivo e poi riscrivo. La notte scrivo ancora e poi bevo. A volte bevo e poi scrivo. Dipende. Aspetto sempre che qualcuno mi interrompa una frase, un dialogo. Qualcuno che interferisca nella frequenza dei miei pensieri. Qualcuno che si reputi più importante, tanto da farlo credere pure a me. E invece no.
Stanotte rileggo Fleming e Hammett. Voglio rileggermi un paio dei loro capitoli. La storia della mia buonanotte. L'unico modo per addormentarmi. Se muore qualcuno, che non sia io, dormo sonni tranquilli.
Fanculo a Kowalsky e fanculo al Drink in Balck & White.
E questo è tutto gente.
Il vostro Hanky.

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