giovedì 6 dicembre 2012

È un viaggio per viandanti pazienti, un libro.


C'è chi non lo sopporta. Di passeggiare per qualche ora in una delle librerie del centro, dico. Per me, invece, è un momento di fuga spensierata, di ricerca. E' tutto uno girarsi e strizzare gli occhi e chinarsi. Mi piace pensare che gli autori siano lì, a mia disposizione, e che quando ne tiro fuori uno con forza, incastrato fra altri mille, lo libero dall'anonimato. Mi sembra sempre di sentire un grazie-anche-se-non-ti-conosco. Bisogna passarci molto tempo nelle librerie. E passeggiare con calma. Perché per conoscere qualcuno, almeno un po', almeno per sbirciare la sua quarta di copertina, ci vuole tanta dedizione e altrettanto amore.

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