venerdì 9 maggio 2014
L'amore secondo Hemingway
«Se tu non mi ami, non importa, sono in grado di amare per tutti e due». Ancora una volta, qui, il disagio di Hemingway. Una sentenza assurda, che non lascia scampo. La volontà di essere uomo che vive, che ama, in un mondo popolato da carcasse putrefatte. Esagerato, presuntuoso, così solo sembra poter vivere l'uomo secondo Papa, alla ricerca non ancora senza speranza di qualcosa che sia vivo, lì in mezzo alla vuotezza dell'indifferenza tutta nostra. Una visione apocalittica. Orecchie sorde e l'urlo di un uomo disperato. «Sono in grado di amare per tutti e due» è uno schiaffo violento per chi si ostina ancora a spolpare quella rimanenza di carne attaccata alle ossa non ancora polvere, a un corpo morto; la miseria del quotidiano che ingurgita quel che resta dei sentimenti di un innamorato. «Se tu non mi ami, non importa» e forse non dovrebbe importare neanche a noi.
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